
La mia giornata no inizia con me nel letto che spalanco gli occhi di soprassalto mentre ancora sogno campi di gelsomini e fiori di calendula, e corro nel mio posto della casa in preda ai dolori, mentre ancora assonnata cerco di capire chi sono e dove sono.
Non ci metto molto a capirlo, i crampi alla pancia sono una sveglia bella tosta che mi riporta alla realtà: oggi sto male.
La giornata no è imprevedibile, arriva quando meno te lo aspetti e, almeno per me, non ha mai una correlazione con qualcosa che ho mangiato, bevuto o fatto, no, lei è proprio bastarda.
Durante la mia giornata no, che a volte si trasforma anche in una settimana no, ci sono poche cose da fare, la prima è accettare la situazione e la seconda e rendere la giornata il meno pesante possibile. Prendo i miei integratori e quella giornata non si scampa miei cari, l’unica cosa che voglio è che il dolore passi quanto prima, quindi prendo anche le mie medicine e sto a riposo.
La giornata no, è inutile nergarlo, è uno schifo totale.
In giornate così è facile essere disfattisti, pessimisti e, perchè no, pure un pò incazzati.
SIATELO. Davvero, siate incazzati quel giorno!
Ne avete il diritto.
La malattia oggi vi toglie la forza per lavorare, vi nega la possibilità di studiare o di uscire con le amiche, non fatevi rubare anche il vostro sacrosanto diritto di essere arrabbiati. La rabbia è una emozione, esattamente come la felicità.
Poveri mariti, fidanzati, madri, mogli, fratelli o sorelle che ci restano accanto nella giornata NO, sappiamo essere davvero antipatici, ma è così, oggi non vogliamo parlare con nessuno e vogliamo lamentarci per tutto il tempo che ci va, grazie di rimanerci accanto.
Nella mia giornata no, piango.
Succede, ebbene sì. Voi non piangete? Buon per voi.. Io devo sfogarmi.
Sono delusa, arrabbiata, sono triste e vedo tutto nero, quindi sì un bel pianto liberatorio me lo faccio, e pure volentieri.
Alcuni giorni, proprio come questo, scrivo. Ahhhhh! Che liberazione la scrittura! Posso buttare giù su carta i mille pensieri che assillano la mia testa, me ne libero un pò, il peso diventa più leggero. Non sapete scrivere? Allora dipingete! Cantate! Parlate! Urlate!
Fate ciò che vi viene meglio, ma vomitate da qualche parte il vostro caos, altrimenti il dolore peggiorerà.
Siamo arrivati così, tra un vaffanculo e un pianto, alla sera e la mia giornata no sta volgendo al termine.
Quello che vorrei dirti, a te, che mi stai leggendo, che sei arrivato fino a qui, è che so quanto è difficile. So cosa significano giornate di questo tipo, ti sembrano insuperabili, ma vorrei dirti: “Non Mollare!” non mollare la presa ora! Forse non te lo ricordi, ma hai già passato giorni come questo. Tu sei già stato all’inferno e sei tornato, tu sei meraviglia, e sei coraggio, e sei vita!
Voglio lasciarti con una poesia che amo tanto , recita così:
“So che è difficile
credimi.
So che sembra che non ci sia un domani
e che l’oggi sia il giorno
più difficile da passare,
ma ti garantisco che lo passerai.
Passerà il dolore
come sempre.
se gli dai tempo
e glielo permetti e allora lascialo andare
via
piano
come una promessa infranta.
Lascia andare.”
Non scordarti mai chi sei e le battaglie che hai superato,
ti abbraccio forte,
Najla.
.
Comments